Ho afferrato una stella al volo


Ho afferrato una stella al volo,
volevo comprenderla,
farla mia,
ma mi sfuggiva la sua essenza,
allora ho scritto una poesia.
virginia

venerdì 8 aprile 2011

Un delitto


O uccido me stessa o uccido le favole che mi hanno raccontato sulla donna.
O mi allontano da me stessa o mi allontano dal modello di donna che arriva a compromessi e si nasconde dietro il muro che la separa da se stessa, un muro costruito dagli uomini che desiderano ridurla a poche parole, a ciò che lei deve fare allo scopo di essere un giorno amata, altrimenti verrà allontanata brutalmente, quel muro costruito da donne che scendendo a compromessi credono che verranno avvicinate senza rendersi conto che si stanno strangolando, mettendo nell’ombra così le altre donne a venire.
O mi discosto da me stessa o mi discosto da chi non lascia scorrere il fiume dentro di me, continuando ad uccidere ogni singola donna.
Decido di salvare me stessa ...  di superare le prove.
Con l’aiuto delle donne e degli uomini che hanno cercato di soffocare la mia voce e il mio sussurro e mi hanno esiliata lontano perché mi ribellavo e non ubbidivo e creavo confusione e terrore con il mio respiro.
Con l’aiuto degli uomini che hanno saputo vedere prima di me quel fiume e mi hanno donato una seconda vita dandomi la mano per saltare gli ostacoli da me stessa creati per arrivare un giorno a superarli e a scorrere liberamente.
Con l’aiuto delle donne che hanno parlato la voce del mio inconscio più profondo e che hanno usato le unghie per togliere la pelle del sensazionale alla realtà e liberare i fatti dalle apparenze scintillanti per scorgerne l’essenza, grazie a Joumana e a Lilith la prima donna.
Non tornerò indietro perchè non è più possibile.
virginia 08.04.2011

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