Nello scorrere dei giorni
si posano farfalle
sulle mie dita
come lancette di orologio
che si bloccano nella trama del tempo,
e in quell’attimo
la corrente si alza,
un fruscio di vento
accarezza le mie orecchie
e mi racconta di una canzone lontana
che avevo dimenticata
proveniente dalla terra oltre la linea del mare
e il ricordo si intrappola nella rete dell’infinito,
tra le parole che non ho detto,
le ho raccolte in un mazzo di fiori
per dare alla stanza il profumo
delle frasi che non si sono intrecciate tra le mie dita
e fissarlo almeno un istante in quello spazio di vita
come un fiore nei miei capelli,
prima che il movimento delle lancette ricominci
a scandire il ritmo dei pensieri.
virginia 05.06.2011
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