Scrivo perché non sono capace di parlare,
per non chiudere i miei pensieri
nel primo cassetto che trovo,
per poi dimenticarmi del mio pensiero
senza avergli dato una voce,
e dimenticarmi, dentro ogni cassetto,
di me.
Mi accendo per la mano di uno sconosciuto
e per quello che il suo corpo, la sua presenza,
i suoi movimenti esprimono,
mi accendo per quello che il mio corpo esprime
dietro i suoi occhi che mi osservano
e per quello che vola nella sua fantasia,
senza che ci siano parole
a dare un senso ai nostri pensieri.
Mi accendo come una lucciola
quando la notte accarezza il profilo della montagna
che ha il corpo di una donna,
e il prato è attraversato dalle mani della brezza
che lo scompiglia e si ode il sospiro del vento e dell’erba
che si sfiorano,
che si sfiorano,
ed il profumo notturno dei fiori
può liberare la sua fragranza
nella sera che schiude l'essenza del desiderio.
Mi accendo per un pensiero nascosto,
per le parole che non sò dire,
per le tue labbra sulle mie,
per quel fuoco che non oso far divampare.
virginia 29.05.2011